Accipicchia quanto
sono stati bravi i bambini delle scuole elementari, hanno proprio colpito
nel centro. Voi che ne dite? Il primo pensiero che mi è passato per la
testa quando due amichette mi hanno presentato l’invito alla loro serata a
teatro è stato, stupore. Mi sono stupito per la semplicità e la forza del
messaggio che il disegno trasmette.
Da qualche mese a questa parte il mondo sembra aver smarrito i suoi
colori. Il terrorismo e la "giustizia duratura", la morte e la crescente
diffidenza nelle relazioni tra le diverse culture, l’enorme disparità di
ricchezza nel mondo e i dati preoccupanti sulla salute del pianeta sono
temi che tolgono il sonno. Durante i tempi cupi fanno bene le
testimonianze che invitano a pensare al futuro, a contribuire nel nostro
piccolo a costruire qualcosa di migliore. Ne ricordo alcune recenti: la
partecipazione degli scout del paese alla marcia della Pace di Assisi,
l’invito del Papa a tutte le confessioni religiose a condividere l’ultimo
giorno di Ramadhan e l’appello lanciato dalle scuole elementari lo
scorso venerdì durante il tradizionale spettacolo natalizio.
Testimonianze, inviti, esempi che servono a scuotere le coscienze e ad
aprire gli occhi.
Si avvicina il tempo
di Natale, Don Giulio ci ricorda l’avvento di Gesù e del suo messaggio di
pace; sarà un Natale particolare ma un segno di speranza è l’atto chiesto
a ciascuno di noi. Riflessione e speranza.
La vita del paese
intanto si lancia verso nuove grandi mete. Il restauro dell’organo della
chiesa sarà un’avventura e mira a rinsaldare quel sottilissimo filo della
tradizione che talvolta passa per simboli concreti che richiedono enormi
investimenti. Come una chiesa, un organo, un teatro. Il teatro Verdi apre
una nuova stagione musicale e speriamo riesca a diffondere i colori
dell’arte nel cielo di Buscoldo. Non so se vi è mai capitato di notare il
fermento che precede la preparazione degli appuntamenti musicali: gente
che va e che viene, voci melodiose che escono da ogni angolo
dell’edificio, allegre combriccole di musicisti in giro incuriositi per le
vie centrali del paese, ragazzi e ragazze che offrono il loro contributo e
per una sera si costringono dentro vestiti da film … Insomma vita da
teatro.
E poi la
poesia, un concorso intitolato ad un amico che è un invito ad esprimersi.
Perché tutti dentro siamo un po’ poeti e abbiamo un sacco di storie da
raccontare. Non è necessario tradurlo in versi, lo si nota in certi
sguardi rubati, nella passione verso un particolare mestiere, nella
dedizione nell’assistere una persona che non può o non vuole, nei racconti
di un nonno al suo nipotino ed ancora nei colori irraggiungibili delle
foglie autunnali e nella neve che scende silenziosa e ci stende tutti al
tappeto; ecco lì c’è poesia, basta saperla osservare. E anche la vita di
un piccolo paese si anima e disegna un piccolo mondo a sé. Ecco dove
colpisce l’appello dei bambini ad usare i colori, ad esaltare la poesia
che esso contiene. I misteri della vita sono così intensi e appassionanti
che richiedono tutta la nostra energia. Come l’energia che un bambino
dedica ai suoi giochi. Non vi siete mai persi nell’osservare un bambino
mentre gioca? Ci mette l’anima e non si risparmia. Prendiamolo ad
esempio.
Nicolò
Agosta