LE MIE MEMORIE BUSCOLDESI
Si
sà che la memoria ingigantisce le immagini nei ricordi specialmente quando si
riferiscono al lontano (per me) periodo dell’infanzia eppure, immergendosi in
essa si provano emozioni difficili da descrivere; rivedere poi, anche solo per
immagini, i luoghi dove abbiamo giocato fanciulli, dove abbiamo passato momenti
spensierati, quando tutto ci sembrava bello e amico significa veramente sentirsi
diversi e la realtà che ci circonda non è più tale, non ci pesa più sulle
spalle con il suo carico di vita vissuta, vissuta lottando e sempre in salita.
Il paese natale è sempre il più bello proprio perchè è fatto dai ricordi più
belli e anche a mille anni di distanza (magari fosse possibile) vivremmo i
momenti della fanciullezza come fatti accaduti ieri.
E’ comunque necessario che io rimetta i piedi per terra e mi accontenti di
osservarli quei luoghi che alla fin fine non sono cambiati più di tanto, almeno
nel loro aspetto più tangibile; sembrano invece cambiati i buscoldesi, e di
certo lo sono perchè alcuni se ne sono andati per sempre, molti sono partiti e
i miei amici di un tempo hanno “legato” con altri amici che io neppure
conosco...ciononostante ogni volta che mi avvicino a Buscoldo il cuore mi batte
forte, fiducioso di riscoprire volti amici e voci amiche... poi alla fine, un pò
deluso ma non rassegnato entro nel “mio paese” quasi da straniero.
Le uniche cose che riconosco veramente sono quelle “immutabili” come la
“mia chiesa”, la “mia scuola” e qualche strada che in tempi lontani ho
percorso in lungo e in largo con la mia piccola bicicletta da corsa.
Ora, per rivedere il mio “paese”, e voi con me, è sufficiente scorrere le
immagini che si trovano più avanti, nulla di particolarmente eclatante, solo la
realtà di ieri e di oggi: immagini che potranno e dovranno restare nel cuore di
chi si sente veramente buscoldese... e lì piantare le radici.
La visita inizia dal lato sud di Buscoldo, dalla parte delle “mie scuole”,
quelle di ieri e quelle di oggi.
Le prime
case del paese...
Il centro
storico...
La chiesa...
La “cooperativa”...
I
dintorni: la “Madonnina” e il “Palazzo rosso”, verso la Stanga...
L’unico
“personaggio” buscoldese che ho avuto il piacere di conoscere è stata Emma
Danieli, mia vicina di casa a Buscoldo.
La dedica sulla fotografia è stata apposta di suo pugno in mia presenza.
Gianni Baracchi