Nei pressi di Levata dove si sta
aprendo il nuovo quartiere "Edera", dopo la nuova e ristrutturata Corte
Luvione, dalla strada Arginotto si intravede uno strano cippo, isolato
nella
campagna tra fossi e stradelli.
Pochi forse
sanno di cosa si tratta, ancor meno si prendono la briga di
indagare, vogliamo venirvi incontro ad evitare di infangare le scarpe.
(Google Maps: 45.1120718,10.7655747,180)
Per questo allego qui qualche foto non proprio recente, sperando di
ravvivare un
po' l'interesse e il ricordo per la nostra piccola storia.
Per il resto mi viene in aiuto l' articolo di CESARE SPEZIA pubblicato
su un vecchio numero del giornale di Curtatone "OTTO PIU",
nonchè la
sua raccolta di altri vecchi articoli che potete leggere di seguito.
|
|
|
|
(le scritte sono molto
consumate ma ho cercato di ricostruire e intuire quanto sopra riportato,
la località e nota come Corte LAVIONE o LIVIONE a
seconda delle carte, attualmente ristrutturata come Corte LUVIONE)
|
|
ALLA MEMORIA
CARA
DI
MAGRI ITALA MAROCCHI
VITTIMA
DELLA INCOSCIENTE FEROCIA
RIVOLUZIONARIA
I FIGLI CON ETERNO
INCONSOLABILE RIMPIANTO
----------
LIVIONE 18 SETTEMBRE 1920
|
|
(foto
purtroppo ne belle ne recenti)
|
dal Giornale
di Curtatone OTTO PIU
La polveriera
di Tonfiolo
di CESARE SPEZIA
Nelle
campagne di Levata il monumento che ricorda l'esplosione della
polveriera Tonfiolo.
Il 18 Settembre 1920 alle ore 10,30 il forte adibito a deposito di
esplosivi, situato sulla strada Arginotto, tra le corti Livione e
Tonfiolo da cui la costruzione militare prendeva il nome, esplode con
un solo scopio, lasciando una enorme buca e devastando per un vasto
raggio la campagna e le case circostanti,
Dalle cronache del tempo si apprende che le vittime accertate furono 4
soldati del presidio e una certa Itala Magri, vedova Marocchi, che
abitava in una casa vicina al deposito militare e che in quel momento
di trovava nei campi.
I feriti furono: Mario Bresciani di 17 anni, Primo Rivera di anni 83,
Oreste Beduschi di anni 36, Adone Riccò di anni 31 Otello
Boselli di anni 55.
I soldati deceduti furono: Caporale Torresan, soldati Sanza, Scotti,
Rossano;i soldati Segala e Sofri rimasero feriti; solo il soldato
Ripamonti rimase incolume.
Le case distrutte risultarono 17.
Le cause dello scoppio non furono mai accertate, ma il dolo
sembrò l' ipotesi più credibile,
tant'é che i famigliari di Itala Magri, sul piccolo
monumento che ricordava il luogo della sua morte, scrissero: "Vittima
della incosciente ferocia rivoluzionaria".
|
|
|
la notizia
riportata da: "LA VOCE DI MANTOVA" |
|
|
La notizia su "La Stampa" del 19/9/1920
(serve un Browser con Flesh attivo!) |
|
|
Medaglia d'argento al Valore per uno dei militari caduti |
|
|
Il recente libretto di Gianni Dallai che ricostruisce tutte
le vicende |
|